Aurora

Olio su tela 80×80 cm

Stato D’Animo

olio su tela 120×100 cm

“L’emozione che si fa parola.” dal basso, tormentata anima mia terrena, recalcitrante scalpita, fino a liberarsi e librarsi valchiria libera nell’immenso cosmico”

Antonella Grazia Meriello.

Un intero secolo di pittura concentrato in questo lavoro di Anila Ciccone . Turner, Degas, Cezanne, Velazquez, Bacon, Matisse. E poi ancora: Transavanguardia e neo figurazione. Un lavoro che racchiude il piacevole riscatto culturale di un popolo che ha fatto della civiltà un dignitoso metodo di vita: l’Albania. Con il passare del tempo trovo sempre più difficile emozionarmi di fronte a delle opere d’arte . Questo lavoro mi ha piacevolmente emozionato

Alfredo Granata

Una confluenza di tonalità che fanno da specchio, in qui l’alto della bella ceruleità, appena appena si sconfina con un mare venato di sfumature che vanno a influire su un rossastro che fa da punto d’appoggio, da origine della fuga visiva di soffice pittura.

Francesco Gallo Mazzeo
docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma

14 FEBBRAIO 2020

Tutti raccontano qualcosa riguardo l’amore in questo giorno. Io invece voglio raccontarvi il mio 14 Febbraio, vi voglio raccontare il mio risveglio e le mie sensazioni di questa mattinata piovosa. 

E mattina, mi sveglio dal’squillo del telefono, a fatica apro gli occhi e con una specie di difficoltà “motoria nel linguaggio di chi si è appena svegliato” rispondo. Sono le 8,26. Mentre mi muovo per alzarmi, mi accorgo di avere un lieve dolore alle spalle, di solito me lo fa quando è mal tempo, (sai com’è, sopra gli 50, tutti abbiamo qualche piccolo cambiamento riguardo la salute).  Dalle fessure delle tapparelle noto che il tempo non era delle migliori, anzi stava per piovere, quella pioggia fine e leggera che sembra di non dare tanto fastidio ma, ti bagna per benino essendo fine. Mi alzo, butto sulle spalle una sciarpa di mia madre che immancabilmente sta ai piedi del letto.  Era mio fratello Edi, premuroso e attento come ogni mattina, mi chiama per aprirli la porta. Mi chiede scusa per avermi svegliata, mi aveva comprato il pane appena sfornato.  hmmmm che buono..

Questo gesto mi commuove ogni volta. Adoro il profumo del pane. Ogni giorno, mi porta un tipo di pane nuovo. Oggi era di colore giallo, forse con la farina di mais ma cosi soffice che subito mi è venuto voglia di assaggiarla. Vuole che io assaggi tutti i tipi di pane per poi scegliere quello che mi piace di più. Mi sento così coccolata da lui in questi giorni, sento di essere più affiatata che mai. Il grande dolore della malattia di nostra mamma ci ha legati ancora più di prima. Edi è il secondo dei fratelli, e sempre stato il più buono, il più calmo di tutti. E il fratello che mentre io e i miei due fratelli eravamo in Italia si è preso cura di nostra mamma e non potrò mai cancellarlo dalla mente questo gesto. Li voglio un mondo di bene. 

Il terremoto del 26 Novembre ha fatto un disastro nella mia città nativa Durazzo. Edi e stato così coraggioso a salvarla nel cuore della notte. Questioni di minuti dopo aver messo in sicurezza le sue figlie e sua moglie e corso a piedi fino a casa di mamma, scavalcando dalla finestra, rischiando di farsi male. Mi ha raccontato che mentre cercava di entrare, sentiva la voce di nostra madre urlare chiedendo aiuto. Urlava con tutta la forza di una quasi 83 enne, ” aiutattemiiiii aiutooooo, ho tanta pauraaaa” , cosa sta succedendooooo, Dio mio mi aiuti, qualcuno mi aiutiiiii.  

Una volta visto il volto di suo figlio si è messa a piangere, lo ha abbracciato forte e lo ha ringraziato per poi, il giorno dopo dimenticare quasi tutto. Lui lo ha salvato in mezzo alle macerie. Dio ha voluto che lei non si fosse fatta male, non so come, ma non aveva avuto nemmeno un graffio. Qualche angelo lo aveva protetto per risparmiarle anche il dolore fisico oltre quello della mente. 

Mia madre è affetta da una brutta e vigliacca malattia, lei soffre di Alzheimer, la malattia che ti fotte il cervello e la memoria, la malattia che ti strappa l’anima, la malattia che non distrugge solo a chi e affetto ma anche chi li sta intorno.  

Come vi sentireste se vostra mamma vi chiamasse con il nome di un altro, che una mamma che ti ha dato la vita, allattato, cresciuto non ti conoscesse più? A me per fortuna non ancora è successo, riesce ancora a sapere che sono la figlia ma, mio fratello Edi lo ha subito sulla propria pelle la fase del “cambiamento”, spesso si sente essere chiamato con il nome di un altro fratello o di quello di nostro padre.  

Quante volte l’ho sentito e visto piangere in video chiamata. A volte per la commozione mi chiudeva il telefono e quando era più calmo mi ritelefonava. La sua sofferenza mi ha sconvolto e mi ha fatto prendere la decisione di venire da lui per darle una mano ma soprattutto, per stare vicino a mia madre e darle supporto.  Non voglio venire da lei quando non mi riconoscerà più, non ancora, non sono pronta a questo. Mi fa troppo male il solo pensiero. Ho fatto solo il biglietto di andata. Ora sto con lei, in un’altra casa, visto che la sua e stata distrutta dal terremoto. E una casa bella e nuova, mio fratello lo ha preso in affitto per noi. Lei e tranquilla con me, ride, scherza, parla racconta. Spesso, quasi sempre i suoi ricordi sono confusi, cambiano gli anni, cambiano le persone ma io la lascio sfogare e lei e felice che può parlare senza essere interrotta, senza essere contraddetta. E così che sto trovando un equilibrio.  Mi piace l’idea che lei può a modo suo dare sfogo ai suoi ricordi, e non sono d’accordo con coloro che dicono i malati di ALZHEIMER non hanno nulla da raccontare solo perché hanno perduto la memoria. Lei spesso e convinta che sta in Italia con me, avendo già vissuto un periodo da noi, non si rende conto che questa volta sono io che l’ho raggiunta e non viceversa. Ha perso più di 10 anni di vita, gli ultimi… Il terremoto gliela portato via in una manciata di secondi.  Spesso sorride con i conduttori di striscia la notizia albanese e le sembra di conoscerli e di salutarli, chi sà se vedendo in video le persone care scambia anche i personaggi della tv per persone conosciute, chi sa cosa succede nel suo cervello per colpa di questa malattia bastarda.

Lei è una donna piccolissima ma forte, di carattere non facile ma e pur sempre mia madre, colei che mi ha donato la vita, educata e cresciuta con dei sani principi. Di me e della mia famiglia conserva un buonissimo ricordo, “ancora” perché non so quanto durerà il “ricordo” … Parla con tanto amore di mio marito Marco e dei miei figli che lo hanno sempre coccolata. Le riconosce in video ancora e le manda tanti baci con la mano. L’anno scorso siamo venuti da lei 10 giorni e li abbiamo festeggiato il compleanno. Ridevamo quando lei puntualmente mi chiedeva di cucinare io, ed io, ogni volta le ricordavo che i miei ragazzi sono più bravi di me dicendole, “Mami, tranquilla, io sono fortunata ad avere due chef i casa” ❤ . 

Sono così felice di averli portato da lei e di aver passato 10 giorni in compagnia.  

 Ne parlo oggi con coloro che seguono il mio blog,  il 14 febbraio è il giorno degli innamorati ma, non mi piace parlare di amore solo perché qualcuno lo ha deciso, preferisco parlare dei malati di Alzheimer, loro non lo sanno che giorno è oggi o forse lo sapevano, ma non lo ricordano più. 

Non ho dormito stanotte, la mamma aveva bisogno di assistenza.  Ho dormito male, non riuscivo a prendere sonno.  Il fatto che mi devo alzare spesso per assisterla mi toglie il sonno ma sono felice che lei dopo aver fatto i suoi bisogni si mette a letto e si riaddormenta di nuovo, e un sollievo per me.  

Mi rimetto a letto e ne “approfitto” per leggere, Sto per finire “L’ Infedele”   il libro di Stefania Atzori, racconta la vera storia di una italiana nel cuore del Islam. Mi ha rapito e la sto finendo d’un fiato. Avrò letto fino tardi, gli occhi cominciavano a chiudersi e quindi decido di, spegnere la luce. Cerco di dormire, forse ce la avevo fatta, mi ero appena addormentata quando sento mia mamma che si vuole alzare di nuovo per i suoi bisogni. Mi alzo subito per la paura che cade, la aiuto, e dopo aver finito con lei mi rimetto a letto. L’ultima volta che vedo l’orologio è 3. 30. Meno male, finalmente posso riposare dopo una giornata psicologicamente non facile.  Una malattia che come un mostro divora il cervello e l’anima, divora la memoria di una esistenza, fa dimenticare tutto ciò che hai costruito in una vita intera con grandi sacrifici.  

E COSI DIFFICILE ACCETTARLA.  

Oggi per me e un giorno importante e non di certo perché è il giorno degli innamorati ma perché coincidenza vuole che io, 25 anni fa, presi la decisione più importante della mia vita, quella di lasciare per sempre il mio paese e venire in Italia a crearmi una nuova vita fatta di amore,devozione e rispetto prima di tutto verso me stessa e verso la persona che avrei scelto per la vita.  

Fu una decisione difficilissima. Abbandonare per sempre la propria vita, le proprie radici, la mia famiglia, i miei amici, i miei adorabili alluni che mi riempivano di complimenti e di gioia con il loro amore e il loro affetto. Ricominciare da zero tutto. A diciannove anni, i miei orizzonti avevano già preso forma, volevo respirare aria nuova, conoscere persone nuove, culture nuove.  

Oggi sono felice, mamma di due splendidi figli che mi riempiono di gioia ogni volta. Non chiedo altro dalla vita. Sono serena, questa esperienza con mia madre nonostante mi procura tanto dolore unita a quella di 11 anni fa con mia suocera malata di tumore mi ha arricchito tantissimo, mi ha reso una donna più forte, più sensibile e più coraggiosa. Grazie a Dio ho una meravigliosa famiglia e non desidero altro che Dio possa alleviare la sofferenza a mia madre che ha avuto una vita non facile.  

In questo momento sta riposando, la vedo serena è questo mi allieva il dolore…   ❤

Volete sapere come si fanno le Pallotte cace e ove? Ecco a voi la nostra ricetta

Le pallotte cace e ove sono un piatto tipico della cucina abruzzese.
Sono polpette di pane, formaggio e uova, prima fritte e poi condite con un semplice sugo di pomodoro.
Possono essere arricchite da pezzetti di peperone.
Sono un piatto povero di tradizione contadina e pastorale.
Leggendo un pò la storia di questo piatto, ho imparato che, è stato un piatto nato per far fronte alla mancanza della carne durante la guerra e soprattutto dalla necessità di non gettare niente.

A me piacciono tantissimo, sono soffici e molto gustose.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

  • Formaggio rigatino – 200 g

  • Pane raffermo – 150 g

  • Uova – 3

  • Prezzemolo – Quanto basta

  • Pepe – Quanto basta

  • Pomodori pelati – 400 g

  • Olio extravergine di oliva – 40 g

  • Aglio -2 spicchi

  • Cipolle piccole – 1/2

  • Sale – Quanto basta

Dedicata al mio dipinto "Estate". Una bellissima poesia scritta da Romeo Aracri

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Trascino

Trascino negli occhi

prati di silenzi

dove scorrono torrenti d’infinito

pieni delle mie malinconie.

Non torno sui miei passi

e piena di foglie secche

ho la memoria.

Se domani

dovessi ripensarci

mi fermerà l’orgoglio

intriso di rancore.

Cancello ogni giorno

le tracce sul sentiero

e mi nascondo

alle nuvole che da te

sanno tornare.

Trascino negli occhi

storie che non sono mie.

Io appartengo al sogno

e sempre mi dissolvo

in ogni alba.

Romeo Aracri

Quando la neve è poesia,calligrafia,sdrucciolevole e musica.

Quando dopo la neve esce il sole, la giornata promette bene, ma il calduccio del piumone, mi trattiene ancora a letto. Fuori dalle persiane, una spirale di luce mi dice che fuori oggi c’è il sole. Con passare dei minuti, la luce è sempre più forte, segno che si stava facendo tardi. Vedo Marco alzarsi prima di me. Inconsueto il fatto che rimane tardi a lettuccio anche lui. E sempre stato mattiniero, ma il dovere la chiama, deve fare uscire il piccolo Pocio che stanotte l’avevamo fatto restare in casa, causa del freddo e della neve. Li chiedo prima di farmelo salutare, non c’è stato bisogno. Alla mia voce, lui corre da me scodinzolando la coda, e con la sua vocina, mi richiama per avere le mie carezze.

Decido di alzarmi anche io, mentre preparo un buon caffè, vedo dalla finestra della cucina Argo che mi da il suo buon giorno con il suo forte abbaio.

Li do il suo biscottino e poi faccio colazione con Marco come sempre.

L’Anno nuovo comincia con delle belle giornate , serene, tranquille, senza l’ansia di correre a lavorare.

Fuori intravedo la neve e il suo magnifico silenzio. Credo che non esiste altro paragone migliore del silenzio. Il suo morbido mantello sembra coprire dolcemente le colline i tetti delle case e il mio terrazzo sembra essere coperto dal bianco candore di un tappetto bianco e morbido. Solitamente , quando nevica, il giorno dopo, la vedo piena delle tracce lasciate dai passi dei nostri cani Argo e Pocio che giocano sulla neve, mentre oggi no, e tutto bianco , puro, silenzioso, soffice. Salgo nei piani superiori per godere il panorama.

Mentre ammiro il paesaggio mi viene in mente il meraviglioso libro “La trilogia dei colori, Neve Il violino nero L’apicoltore” di M.Fermine .

A mio modesto parere, non esiste descrizione migliore della neve.

Racconta cosi:

La neve possiede cinque caratteristiche principali.
È bianca.
Dunque è una poesia. Una poesia di una grande purezza.
Congela la natura e la protegge. Dunque è una vernice. La più delicata vernice dell’inverno.
Si trasforma continuamente. Dunque
è una calligrafia. Ci sono diecimila modi per scrivere la parola neve.
È sdrucciolevole. Dunque è una danza. Sulla neve ogni uomo può credersi funambolo.
Si muta in acqua. Dunque
è una musica. In primavera trasforma fiumi e torrenti in sinfonie di note bianche.

Non la trovate anche voi magnifica?

Chiudo inserendo le fotto scattate stamattina, e se voi non trovate questo un incanto, ditemi in quale altro posto potrei mai sentirmi così serena e tranquilla…

Buona giornata a tutti

Anila Ciccone

A volte, sono solo punti di vista, è come guardare il bicchiere mezzo pieno ;)

In attesa di montare i lampioni , aspetto il sole tramontare, cosi , lo faccio arrivare al limite della lampada, e come per magia, mi fa da lampione. Vedi , sono solo punti di vista ❤ , e come vedere un po il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto , io preferisco la prima. Cerco sempre di guardare oltre…

Rilassata al massimo , fuori c’è la neve. dentro si sta al calduccio. Finisco di leggere “La schiava di Picasso” . Ora ho solo voglia di riposare… L’anno nuovo comincia così, con il desiderio di essere più positivi, e… se non va, aspetterò il tramonto per vedere illuminare il mio terrazzo. Buon Anno a tuttiiiii

Dedicato a mamma Angiolina.

Correva l’anno 1998. In questa foto, Cesare sta in braccio alla sua nonna Angiolina che amava tantissimo. E il giorno del suo primo compleanno. Avevamo organizzato una meravigliosa festa con tantissime persone, amici e parenti. La nonna non la perdeva un attimo di vista. La voleva tenere sempre in braccio nonostante “pesava” 🙂 ❤ . Cesare è il suo primo nipote, era la gioia di nonna e non solo. Mi arriva questa foto in mano, l’espressione di mia suocera mi colpi immediatamente. Il suo sorriso, la sua dolcezza, l’amore e l’affetto che dimostrava per tutti noi, per la nuova famiglia creata., per questo nipote che con i suo ricciolini e le sue guance paffutelle faceva impazzire tutti.

Per me invece, erano passati 10 anni che non prendevo la matita in mano.

In casa non avevo nemmeno fogli per disegnare. Trovo un cartoncino di colore grigio., una matita bianca, probabilmente di quelle che stanno in mezzo alle scatoline di matite colorate per i bambini. La voglia di provare a disegnare di nuovo era tanto. Sono sola con Cesare in casa, ma lui dorme come un angioletto. Ho un po di tempo per me. Decido di provare. Mi sentivo responsabile, non sia mai non andava bene. Dopo tanti anni di assenza non è facile riprendere. E come il musicista che non si esercita con lo strumento.

Prendo la foto, la poggio vicino al vaso di fiori, avvicino il cartoncino e comincio a mettere giù le prima linee. Incredibile, la mano scivolava sul cartoncino e la matita bianca comincia a dare luce al volto di mamma Angiolina, Non mi dimenticherò mai l’emozione che provai in quei momenti. Comincia a piacermi e faccio questo disegno in 10 minuti. Quando tornò dal mercato fu felicissima a vedere il mio disegno accanto alla foto. Fece una espressione incredula e quando li dissi che lo avevo disegnato io mi fece tanti complimenti e mi disse che avrei dovuto riprendere a dipingere e lo stesso fu per Marco .

Oggi volevo condividere nel mio blog questo ricordo perché da quel giorno sono passati 20 anni, ma 10 furono gli anni che non disegnavo più e.. 10 sono oggi gli anni che lei non ce più.

Mamma Angiolina sei sempre nel nostro cuore, sempre, Il tuo piccolo Cesare, ormai uomo, dopo mezza notte mi manda un messaggio dicendomi che devo comprare una rosa per te e te la devo portare. Il piccolo Francesco invece stamattina mi ha detto che ti ha pensato tanto anche lui. Hai due nipoti meravigliosi mamma Angiolina. Sono certa che sei fiera di loro dalla su.

Cara Angiolina, sei stata una grande donna, una grande mamma e una grande nonna. Sei e rimarrai sempre nei nostri cuori.

Città, montagna, mare o collina, vabbè, ho tutto intorno a me…

Invito
Credo fermamente che, le città, sono sempre state come le persone, rumorose, complicate è passionali.

Esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore, il loro vissuto, la loro grandissima infinita bellezza storica attraverso le quali impariamo e ci arricchiamo spiritualmente e perché no anche psicologicamente.

A seconda della città, il viaggiatore scopre un mondo nuovo dove può nascere un amore reciproco o un’antipatia, un’amicizia o inimicizia, ma, soltanto vivendo attraverso i viaggi, possiamo sapere dove c’è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati o rifiutati, dove ci rendiamo conto di ciò che vogliamo dalla vita.

Personalmente amavo così tanto la città, la amo tutt’ora ma, il destino vuole che, mi sposo e vivo in campagna dove ho scoperto un nuovo mondo, un nuovo vissuto.

Con il passare degli anni, ho imparato sulla propria pelle che ci vuole tanto impegno, tanta fatica vivere in campagna ma sopratutto vivere la campagna, ma poi, ti rendi conto a fine giornata, dopo una bella doccia, una buona cena con i tuoi cari, preparata con i prodotti BIO che la terra mi dona, sorseggiando un buon bicchiere di vino carattere impulsivo come quello che “solo” Ciccone sa fare, allora si, che la fatica ne valse la pena farla.

Avere intorno a me tutto ciò di cui ho lavorato per anni e infinitamente appagante.

Quindi, mi rivolgo a voi viaggiatori, se mai la città vi stanca tutto l’anno con la sua vita frenetica, il suo rumore, l’aria inquinata, venite da noi a respirare e a rigenerare anima e corpo.

Vi assicuro che troverete accoglienza e arte insieme.

E con una frase di Osho, come un invito che narra benissimo ciò che voglio dire, vi saluto dalla mia casa dove vivo in mezzo alle dolci colline colorate, dove se mi va di andare al mare mi basterebbe prendere la macchina e a 15 minuti mi trovo sulle spiagge di Francavilla al mare, al contrario, se voglio respirare l’aria della montagna fantastica della Maiella so che in 40 minuti mi trovo in cima alla vetta dove tutto prende senso della grandezza naturale e paesaggistica.

In riposta a qualche “volpe compaesana” che non arrivando al uva dice che è acerba.

A me, carissime signore e signori, non mi serve la città per farmi sentire superiore a niente e a nessuno, perché le persone rimangono persone ovunque esse si trovano , l’ho dimostrato con i fatti, l’ho abbiamo dimostrato con i nostri ospiti naturalmente ma, sopratutto, a tutte le persona che sanno cosa significa apprezzare quello che li e stato offerto….

Tenetevi strette le vostre città, nessuno vi dice niente, vivete la vostra vita come meglio credete ma, ricordatevi bene una cosa e non dimenticatelo mai:- Io possiedo una tale ricchezza spirituale e mentale di nome FAMIGLIA e FIGLI che voi nemmeno ve li sognate di notte, sono loro la mia forza e mi danno forza e coraggio di andare avanti tutti i giorni a testa alta.

OSHO

Guarda gli alberi, guarda gli uccelli, guarda le nuvole, le stelle… e se hai occhi potrai vedere che l’esistenza intera è ricolma di gioia.

Ogni cosa è felicità pura.

Gli alberi sono felici senza alcun motivo;

non diventeranno primi ministri o presidenti e non diventeranno ricchi

non hanno nemmeno un conto in banca!

Guarda i fiori.

È incredibile come siano felici i fiori

– e senza alcuna ragione.

Venite a trovarci e non vi pentirete.

Anila Ciccone

Un regalo inaspettato. Ogni figlio è una poesia!

E poi all’improvviso ti arriva un regalo a sorpresa che ti lascia senza parole.

C’è un legame che anche se ” lontano ” e sempre così presente. Un gesto inaspettato, meraviglioso che mi commuove.

C’è stato un tempo che il volto della madre per un bambino coincideva con il volto del mondo, ora per me, il volto del mondo siete voi.

C’è’ stato un tempo che la funzione del volto materno per un bambino era quella di rispecchiarsi nello sguardo dell’ genitore, ora sono così orgogliosa di rispecchiarmi io nel vostro.

Grazie Cesare che non dimentichi mai che la tua mamma è anche una artista.

Trovo emozionante, stupefacente, straordinario, commuovente quando ti accorgi che un figlio sa arrivare diritto al cuore, diritto nel desiderio di un genitore ( mamma o papà non importa), con un suo pensiero così intimo che solo un artista nel anima può avere.
Ecco perché come dice M. Recalcati

“Ogni figlio é una poesia”,
” Ogni figlio é figlio unico”.

Grazie di questo regalo amore mio, grazie di esistere, ogni mamma si sarebbe commossa di un regalo del genere. Le mamme cercando sempre di educare i propri figli al meglio, ma tu superi ogni aspettativa. Un abbraccio forte forte, ora che sei lontano mi manchi da morire, ma quando si ama troppo, bisogna lasciare volare le persone nonostante li vogliamo vicini.

Ti prometto che riprenderò a dipingere.

Baci vita mia. ❤

Grazie

La tua mamma

Il TEMPO ! ( dedicato a me e non solo)

Passo delle giornate piene di lavoro, lavoro e lavoro. Per un motivo o per un altro sono sempre impegnata a fare mille cose, produrre e quant’altro. Tutti, o quasi tutti, (“beato” chi non ha niente da fare ) siamo impegnati con le faccende quotidiane, ma…

Mai il tempo per riposare, quello mai.

Mai il TEMPO per leggere.

Mai il TEMPO per dipingere.

Mai il TEMPO per riflettere.

Mai il TEMPO per sedersi sul divano spensierati a pensare al nulla, difficile che succeda .

Sono una mamma, una donna di casa, una moglie e non posso stare ferma fino a quando, non arriva quel momento in cui, dentro di me, comincio a sentire la vocina che pian pianino si vuole fare spazio e comincia a scansare un po’ l’idea che bisogna pulire casa, fare i letti, cucinare ect ect… quella vocina dell’inconscio, quella TE che prende forza e vuole urlare con la bocca spalancata ( tipo L’urlo di Munch ), la vocina che mi suggerisce di fermami, di aspettare un po’, di stare tranquilla, perché non succederà nulla se mi prendo un’oretta per me, nella quiete di casa.

La ascolto, ebbene sì, questa volta sì, le do retta perché, credo fermamente che, quella vocina ha ragione, lei mi suggerisce di donarmi un po’ di tempo.

Il divano di pelle color Terra di Siena mi invita ad andare a sedermi, mi vuole “abbracciare e cullare” un po’. “Lui” sa meglio di chiunque altro, quanto io ne abbia bisogno in alcuni momenti.

“Lui” mi vede sempre camminare avanti e indietro, su e giù per casa e chissà se non pensa che la sua utilità in questa casa stia diventando sempre più inutile…

E cosi morbido, gli passo di nuovo davanti, lo guardo e decido di sedermi.

Comincio a respirare e inspirare, sono cosi contenta che finalmente io e lui possiamo comunicare un po’ in silenzio. Mi siedo nel mio posto preferito, di fronte al mio angolo preferito. Di lato la mia piccola biblioteca e di fronte a me un po’ di dipinti, alcuni miei e altri del mio grande amico e professore, Nikolet Vasia ( purtroppo scomparso un po’ di anni fa) .

Il mio angolo preferito tra libri, fiori e dipinti, mi porta indietro nel TEMPO, agli anni di scuola.

Mi tornano in mente tanti ricordi belli e brutti. L’adolescenza, la spensieratezza, i sogni, la grande preoccupazione di un futuro migliore di quello vissuto. Mi torna in mente la scuola, il luogo dove si fanno tanti incontri, fondamentalmente si fanno incontri tra generazioni, incontri tra amici e incontri che lasciano il segno, perché come dici Recalcati, gli incontri non sono tutti buoni, ci sono incontri buoni e quelli meno buoni. E… gli incontri buoni in me lasciano sempre il segno come quello del mio prof. e di altre persone intorno a lui.

Infine, e vero che noi siamo il segno che gli incontri hanno lasciato il segno nel nostro camino. Mille emozioni mi avvolgono, mi tornano in mente ore e ore passate seduti intorno ad un tavolo davanti ad una tazzulella di caffè a parlare di libri, musica, cultura e sopratutto di vita, quella vita che, un po’ di anni dopo, intorno agli anni 90-91, con tanta violenza e arroganza, disperazione e angoscia, avrebbe separato una mamma e un padre dai propri figli, una moglie da un marito e dei ragazzi che si amano ma che non possono stare insieme e decidono di andare via, oltre l’Adriatico, andare via da quel paese che stava soffocando i nostri sogni.

Anni difficili, è un po’ una guerra fra sentimenti e politica, fra libertà e chiusura, fra impedimenti e tanta voglia di fare, evolvere, quella politica che per quasi 50 anni ci aveva tolto il diritto di essere noi stessi, una politica che ci toglieva il fiato e non ci dava respiro.

Ho un nodo in gola, una lacrima calda comincia a venir giù e mi sveglia dai ricordi, mi riporta di nuovo a casa mia, questa casa che amo tanto nonostante tutta la fatica che mi costa nel TEMPO a lei dedicato. Mi fa tornare a guardare con gli occhi del presente e con la speranza del futuro.

Mi alzo, vado vicino alla biblioteca, accarezzo i libri, decido di prendere “Una notte a Lisbona” di Remark, un libro scelto non a caso. Dopo i pensieri del passato credo che quel libro mi assomigli un po’, assomigli un po’ a tutti gli emigrati. Ho davanti agli occhi la nave piena di profughi un po’ come quella notte a Lisbona, da dove si partiva per l’America. faccio un sospiro, mi accorgo che da tanti anni non leggo nella mia lingua. Lo prendo tra le dita, gli tolgo un po’ di polvere e comincio a sfogliarlo. Ho l’abitudine di sottolineare quando un pensiero mi colpisce. Rileggo e noto di aver sottolineato un pensiero bellissimo che mi ha toccato ancora una volta. Cerco di tradurlo in Italiano: Shvarc :- Passavo giornate intere dentro al Louvre,. Quando stavo di fronte a quei bei paesaggi tranquilli soffocati dal sole, mi chiedevo come poteva essere possibile che una razza, che possa creare delle opere simili, nello stesso tempo possa avere in mente di mettere in atto una guerra cosi criminale – un’illusione che per un ora mi abbassava la pressione del sangue. ”

Wow, la forza dell’arte è straordinaria.

Guardo di nuovo i ritratti e mi vengono in mente di nuovo tantissimi ricordi belli.

Guardo il mio ritratto dipinto dal mio prof e mi vengono in mente i suoi insegnamenti, gli insegnamenti di questa grande persona e amico scomparso. Le sue parole, i suoi discorsi sull’intelletto e il TEMPO, gli insegnamenti sul coraggio di osare, trovare noi stessi nella vita e nell’arte.

E’ strano come alcune persone lascino il segno nella nostra vita, ci sono persone che veramente entrano in punta di piedi e non vuoi mai lasciarne svanire il ricordo. Queste persone non muoiono mai e fanno parte del nostro DNA.

Ecco, il TEMPO, è di quello che avevo bisogno, avevo bisogno di quel TEMPO perduto nel fare sempre le stesse cose in automatico. Vivere, amare la mia famiglia, veder crescere i miei ragazzi, realizzare i propri sogni, ospitare e conoscere nuove persone, dipingere, leggere, emozionarmi : queste sono le cose che amo nella vita.

Me lo prendo, me lo dono questo TEMPO, perché e importante che ognuno di noi possa godere del suo valore. Era un grande uomo, una gran bella persona, e mi chiedo come è possibile che ancora oggi lui continui a darmi sempre forza, coraggio e speranza anche in sua assenza. Mi commuovo, un’altra lacrima mi scende sul viso e tanti bei ricordi mi passano per la mente. Ci sono persone che non puoi dimenticare, che non puoi perdere per strada perché sono sempre state persone vere e non amici per convenienza. Loro staranno sempre nel mio cuore, lì semplicemente esistono, sono presenti sempre.

Nostalgia di un TEMPO che non torna più ma che mi ha fortificato e fatto diventare la donna che sono oggi.

Alla soglia dei 50 anni, mi rendo conto e ne sono consapevole che non tutto ciò che abbiamo sognato da giovani è andato come volevamo ma altrettanto ho imparato ad andare avanti con le proprie forze senza mai abbassare la guardia, come mi dice spesso mio marito: – Sono fiero della mia albanese che sente crescere l’erba sotto i piedi.

Dolce di mele al peperoncino


Gli ingredienti per 12 fette

per la pasta

2 uova

75 g di burro

20 g cioccolato da copertura, fondente

1 pizzico di peperoncino in polvere

90 g di zucchero

1 pizzico di sale

90 g di farina

per la farcia

1 kg di mele

1 peperoncino

150 g di zucchero

60 g di burro

inoltre

burro e pane grattugiato per lo stampo

Tempo di preparazione: 50 min.

(più il tempo per cuocer


Preparazione

1-

Preriscaldate il forno a 225° C. Imburrate uno stampo ( 26 cm ) e spolverate con il pane grattugiato. Separate le uova e montate l’albume a neve. fate fondere il burro insieme al cioccolato, amalgamate il peperoncino e fate intiepidire. Montate i tuorli a crema insieme allo zucchero e al sale. Amalgamate con la farina, quindi con il liquido di burro al cioccolato. Incorporate l’albume montato a neve alla pasta, mescolando sempre ( mi raccomando ) dal basso verso l’alto.

2-

Versate la pasta nello stampo e precuocete sul ripiano centrale del forno per circa 10min. Sfornate il dolce e tenete da parte. Abbassate la temperatura del forno a 170-175 ° C.

3-

Per la farcia, lavate e sbucciate le mele, eliminate il torso e tagliatele a fette. Lavate il peperoncino e incidetevelo verticalmente. Scaldate quindi lo zucchero con il peperoncino, in una padella, e fate sobbollire fino a ottenere un caramello dorato. Aggiungete il burro e cuocete dolcemente ancora un poco, facendo attenzione a non far scurire troppo il caramello. Aggiungete le mele, fateli saltare brevemente nel caramello, eliminate il peperoncino e versate la massa di mele calda sul dolce. Terminate la cottura in forno per 3 minuti circa.

Buon appetito

Cesare & Francesco Ciccone, due fratelli, un'unica passione: l'arte culinaria.

Tutte le foto che ho scattato dal 07102012, 13102013, 12102014 è 11102015, 14/10/2016, 15/10/2017 in seguito alle visite fatte al Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria in occasione della 34°, 35°, 36°, 37°, 38°, 39°. La Rassegna dei cuochi di Villa Santa Maria l’Istituto Alberghiero “G. Marchitelli” APRE LE PORTE AI VISITATORI Presentazione dell’offerta formativa. Visita alle strutture dell’Istituto e ai Convitti annessi. Simulazioni di attività didattiche con laboratori. Degustazioni. Possibilità per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e dei genitori di dialogare con i docenti dell’Istituto e con Un’occasione UNICA per visitare e conoscere una scuola leader nel settore!In seguito, altre foto dalle esperienze formative svolte in questo Istituto, dove hanno partecipato i miei figli Cesare e Francesco Ciccone.

COMUNICATO STAMPA

Nuovi talenti internazionali e artisti della storia del Novecento all’interno di una stessa cornice, una cornice che conta ben più di duemila anni: dal 16 settembre al 30 ottobre, Roma torna protagonista dello scenario artistico con una grande kermesse che raccoglie al suo interno artisti emergenti e grandi maestri. Nel sito archeologico dello Stadio di Domiziano – situato in quella che oggi è Piazza Navona – sarà possibile scoprire le opere in concorso alla prima edizione del PREMIO ARTE ROMA 2016 e visitare la mostra collaterale SPIRITO DI ROMA – La Pop Art Italiana nella Scuola di Piazza del Popolo, curata dal Prof. Francesco Gallo Mazzeo e ideata dal Dott. Emanuele Lamaro. Un movimento che ha visto tra i maggiori esponenti Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Renato Mambor, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi, Giosetta Fioroni, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Mario Ceroli.
Progettato da Amedeo Demitry, art advisor e curatore, PREMIO ARTE ROMA 2016 è un nuovo prestigioso riconoscimento con cadenza biennale organizzato da Artiamo Eventi che – dopo RomArt Biennale Internazionale di Arte e Cultura, svoltasi per la prima volta nel maggio 2015 – vede la Capitale nuovamente al centro dell’attenzione artistica internazionale. Grande è stato l’interesse riscontrato a livello internazionale per il premio e, considerato l’elevato numero di candidature, la giuria ha deciso di estendere la selezione aumentando il numero delle opere selezionate da 50 a 60. In mostra sarà possibile apprezzare i lavori dei 60 artisti che concorreranno per ricevere il titolo di Eccellenza Contemporanea oltre a un premio in denaro. Lo Stadio di Domiziano sarà così presto una vetrina esclusiva per nuovi talenti internazionali. Ma non solo: tutte le opere candidate (selezionate e non) saranno esposte online sul sito della kermesse – dal 1 agosto 2016 al 30 giugno 2018 – garantendo così una visibilità a tutti gli iscritti, su scala mondiale. Tra i lavori finalisti in mostra, il migliore sarà decretato da una giuria composta da personaggi di spicco del mondo dell’arte e della cultura internazionale, presieduta dal Prof. Francesco Gallo Mazzeo, curatore, critico e docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, già direttore del corso di laurea per Progettisti di Moda dell’Accademia di Palermo e consulente della Mondadori per il Catalogo dell’Arte Moderna, dal 1991. L’artista Eccellenza Contemporanea sarà annunciato e premiato durante il vernissage del 16 settembre allo Stadio di Domiziano.
“L’Arte va osservata nella sua evoluzione e ne vanno messe a confronto le idee e le espressioni che la generano. Solo così possiamo capire ed apprezzare l’arte contemporanea – sottolinea Amedeo Demitry. Nello Stadio di Domiziano, ammireremo le sessanta opere selezionate dalla giuria internazionale, che concorreranno all’assegnazione del titolo di Eccellenza Contemporanea e quindi del Premio Arte Roma 2016, in un contesto davvero straordinario”. Il percorso per scoprire i talenti emergenti si articolerà, infatti, tra opere dei grandi maestri della Pop Art italiana che compongono la grande mostra evento collaterale SPIRITO DI ROMA e i resti dell’antica civiltà romana. “Un connubio che è anche contrasto e che ci condurrà nel fantastico viaggio di quella che è la grande trasformazione dell’arte nel tempo – continua Amedeo Demitry. Tre epoche a confronto: l’antico, sfarzoso e monumentale, si confronta con il figurativo ed iconografico, sino ad arrivare al più attuale astratto e concettuale. Un’interessante visita museale, che ci porterà in una dimensione che è scoperta, studio, conoscenza e ammirazione.”
Segreteria Organizzativa

COMUNICATO STAMPA. Con piacere vi informo che io partecipo con la mia opera olio su tela "Stato D'Animo"

Nuovi talenti internazionali e artisti della storia del Novecento all’interno di una stessa cornice, una cornice che conta ben più di duemila anni: dal 16 settembre al 30 ottobre, Roma torna protagonista dello scenario artistico con una grande kermesse che raccoglie al suo interno artisti emergenti e grandi maestri. Nel sito archeologico dello Stadio di Domiziano – situato in quella che oggi è Piazza Navona – sarà possibile scoprire le opere in concorso alla prima edizione del PREMIO ARTE ROMA 2016 e visitare la mostra collaterale SPIRITO DI ROMA – La Pop Art Italiana nella Scuola di Piazza del Popolo, curata dal Prof. Francesco Gallo Mazzeo e ideata dal Dott. Emanuele Lamaro. Un movimento che ha visto tra i maggiori esponenti Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Renato Mambor, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi, Giosetta Fioroni, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Mario Ceroli.

Progettato da Amedeo Demitry, art advisor e curatore, PREMIO ARTE ROMA 2016 è un nuovo prestigioso riconoscimento con cadenza biennale organizzato da Artiamo Eventi che – dopo RomArt Biennale Internazionale di Arte e Cultura, svoltasi per la prima volta nel maggio 2015 – vede la Capitale nuovamente al centro dell’attenzione artistica internazionale. Grande è stato l’interesse riscontrato a livello internazionale per il premio e, considerato l’elevato numero di candidature, la giuria ha deciso di estendere la selezione aumentando il numero delle opere selezionate da 50 a 60. In mostra sarà possibile apprezzare i lavori dei 60 artisti che concorreranno per ricevere il titolo di Eccellenza Contemporanea oltre a un premio in denaro. Lo Stadio di Domiziano sarà così presto una vetrina esclusiva per nuovi talenti internazionali. Ma non solo: tutte le opere candidate (selezionate e non) saranno esposte online sul sito della kermesse – dal 1 agosto 2016 al 30 giugno 2018 – garantendo così una visibilità a tutti gli iscritti, su scala mondiale. Tra i lavori finalisti in mostra, il migliore sarà decretato da una giuria composta da personaggi di spicco del mondo dell’arte e della cultura internazionale, presieduta dal Prof. Francesco Gallo Mazzeo, curatore, critico e docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, già direttore del corso di laurea per Progettisti di Moda dell’Accademia di Palermo e consulente della Mondadori per il Catalogo dell’Arte Moderna, dal 1991. L’artista Eccellenza Contemporanea sarà annunciato e premiato durante il vernissage del 16 settembre allo Stadio di Domiziano.

“L’Arte va osservata nella sua evoluzione e ne vanno messe a confronto le idee e le espressioni che la generano. Solo così possiamo capire ed apprezzare l’arte contemporanea – sottolinea Amedeo Demitry. Nello Stadio di Domiziano, ammireremo le sessanta opere selezionate dalla giuria internazionale, che concorreranno all’assegnazione del titolo di Eccellenza Contemporanea e quindi del Premio Arte Roma 2016, in un contesto davvero straordinario”. Il percorso per scoprire i talenti emergenti si articolerà, infatti, tra opere dei grandi maestri della Pop Art italiana che compongono la grande mostra evento collaterale SPIRITO DI ROMA e i resti dell’antica civiltà romana. “Un connubio che è anche contrasto e che ci condurrà nel fantastico viaggio di quella che è la grande trasformazione dell’arte nel tempo – continua Amedeo Demitry. Tre epoche a confronto: l’antico, sfarzoso e monumentale, si confronta con il figurativo ed iconografico, sino ad arrivare al più attuale astratto e concettuale. Un’interessante visita museale, che ci porterà in una dimensione che è scoperta, studio, conoscenza e ammirazione.”

Segreteria Organizzativa

http://www.premioarteroma.it/

Amici, vi aspetto tutti all’inaugurazione del Premio Arte Roma il 16 Settembre. Felice di essere stata selezionata.

Percorsi nuovi, emozioni trasmessi in colori, vita vissuta, sofferenza  accompagnata sempre da gran voglia di crescere e trovare la serenità, tutto questo nel mio primo dipinto contemporaneo con il quale ho partecipato a questo bellissimo concorso e stata selezionata. Come dice la mia carissima amica Enkelejda , prima o poi si viene appagati per i grandi sacrifici.
​http://www.premioarteroma.it/artisti-selezionati/artista-selezionato/?id=403

Grazie di cuore Cinzia Rossi per tutto quello che fai per l’arte è per gli artisti,sei una donna eccezionale.

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http://agenziastampaitalia.it/cultura/eventi/29659-l-arte-che-unisce-di-cinzia-rossi-a-savona

A Savona “L’Arte che unisce”


http://www.radiolaquila1.it/cultura/item/18978-l-arte-che-unisce-di-cinzia-rossi-a-savona

“L’Arte che unisce” di Cinzia Rossi, a Savona.


http://retejonicambientale.blogspot.it/2016/05/larte-che-unisce-di-cinzia-rossi-savona.html

Dedicata al mio dipinto “Estate”. Una bellissima poesia scritta da Romeo Aracri

estate

                                        Trascino

Trascino negli occhi

prati di silenzi

dove scorrono torrenti d’infinito

pieni delle mie malinconie.

Non torno sui miei passi

e  piena di foglie secche

ho la memoria.

Se domani

dovessi ripensarci

mi fermerà l’orgoglio

intriso di rancore.

Cancello ogni giorno

le tracce sul sentiero

e mi nascondo

alle nuvole che da te

sanno tornare.

Trascino negli occhi

storie che non sono mie.

Io appartengo al sogno

e sempre  mi dissolvo

in ogni alba.


Romeo Aracri 

Dolci colline illuminate da raggi di luce in un pomeriggio di Ottobre

“Paesaggio e sentimento”

Respiro tempo libero di aria di vita,

di colore & luce autunnale

su dolci colline

dove,

ultimi raggi di sole,

riscaldano i vigneti prima della notte fredda… 

Respiro tempo libero di aria di vita

di serenità & gioia 

in questo pomeriggio, 

piena di raggi di luce, 

sulle dolci colline del mio paese,

donandomi un sereno pomeriggio di Ottobre

A.D.C

621

“Paesaggio e sentimento"

Dolci colline illuminate da raggi di luce in un pomeriggio di Ottobre

Respiro tempo libero di aria di vita,

di colore & luce autunnale

su dolci colline

dove,

ultimi raggi di sole,

riscaldano i vigneti prima della notte fredda…

Respiro tempo libero di aria di vita

di serenità & gioia

in questo pomeriggio,

piena di raggi di luce,

sulle dolci colline del mio paese,

donandomi un sereno pomeriggio di Ottobre

Anila Ciccone.

Parole Senza Tempo

Aela's Island

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. . .

Sai, a proposito, questa storia delle parole … Ho capito una cosa, in questi mesi. Ho capito che una madre è fatta di parole, quelle che usava, quelle che ti ha detto nella vita. E quando lei va via, perché una madre a un certo punto va via, be’, ti restano le sue parole, quelle che ti diceva sempre e che sono solo sue, e tu le riconosceresti anche su un altro pianeta, tanto sono sue e di nessun altro.  E allora è bellissimo, perché vuol dire che una madre non se ne va mai del tutto, un po’ rimane sempre con te. Non è bellissimo?

. . .

                                                            dal libro ‘L’esercito delle cose inutili’ di Paola…

View original post 1 altra parola

Il Mondo e proprio piccolo :)

Straordinaria coincidenza di incontri fra compaesani in Villa Ciccone. Credo che la vera grande ricchezza di questo lavoro, è, quando in casa, ricevi degli amici meravigliosi come loro che ti riempiono di racconti e riflessioni a non finire. Da Lussemburgo e Celico, coincidenza straordinaria fa sì che in Abruzzo, in casa Ciccone, si incrociano delle vecchie amicizie tra compaesani. Tutto ha sempre un senso che ti porta a riflettere sulla vita e su quanto sia piccolo il mondo. Francesco, Alfredo. Patrizia e Patric Alfredo, Patrizia e Patric Patrizia colazione tra amici

Il mio albero d’arancio fiorisce di nuovo a Ottobre e normale?

Arance, mandarini, limoni e pompelmi sono tutte piante eccellenti da coltivare in posizioni riparate anche senza avere una vera e propria serra. Sono piante longeve che ripagano le vostre cure con profumatissimi fiori bianchi a primavera e inizio estate, seguiti dai colorati e preziosi frutti. Inoltre le piante hanno un fogliame sempreverde che colora terrazze e giardini tutto l’anno.

Fino qui tutto ok, ma credere, di avermi preso cura di una pianta di limone per più di 10 anni, cominciando dal seme, e ora che mi fa il frutto e una arancio, questo non e normale,  non che la cosa mi spiace , amo l’arancio, comunque le sembra normale che nel mese di Ottobre mi fiorisce di nuovo? Non siamo né a primavera e né inizio estate ma, a ottobre?  Qualcuno che se ne intende mi dice quante volte fiorisce l’albero di agrumi all’anno? Ora mi piacerebbe sapere di più come prendere cura del mio arancio, in che mese dell’anno potarlo, se e giusto lasciarlo selvatico o meno, non lo so, ditemi voi…

buona domenica a tutti

anila

seconda fioritura (ottobre) seconda fioritura (ottobre) seconda fioritura (ottobre)

Addio al grande Zio Camillo.

Ieri mattina ci ha svegliato una telefonata, la notizia che uno non vorrebbe mai sentire, zio Camillo ci ha lasciato per sempre. Zio Camillo, la persona che mi ha sempre fatto ridere in ogni occasione, l’uomo dalle mille battute, con il sorriso sulle labbra, un grande lavoratore ma anche un uomo dalle grandi gioie: aveva sempre una buona parola in ogni occasione della vita. Ti voglio un mondo di bene, mio dolce zio, ti ho disegnato e ti ho apprezzato dal primo momento che ho messo piede a casa tua, ma ti ricorderò con l’ultima foto che abbiamo fatto, mentre mi insegnavi come si fa il vino cotto, vorrei ricordarti sempre con gioia, quei giorni sono stati davvero belli, starti vicino, era l’occasione per stare bene, e così è stato sempre in questi anni. Ieri quando sono andata a trovare la zia Ida, l’ho vista persa, lo sguardo nel vuoto, incredula per la situazione riferita dal medico. Non sapevo cosa dirle, il suo volto raccontava tanta sofferenza e la paura che qualcosa di brutto stava per accadere. Ci sono sensazioni che ognuno di noi prova in particolari momenti e d’istinto capisce che é giunto il momento di lasciare questa vita e tornare alla casa del Padre. Zio, tu sei stata una delle prime persone che ho conosciuto, quando sono venuta a Villamagna e mi sono sempre sentita accolta da te e dalla zia Ida come una figlia, da voi ho ricevuto in tutti questi anni amore, dolcezza, ospitalità e per questo non finirò mai di esservi riconoscente. Mi sono sentita amata e mi ricorderò di te sempre con gioia, perché tu sei stato davvero una di quelle persone che la tristezza la mandano via e sei stato capace di farlo anche nel momento della tua scomparsa, tu hai sempre trasmesso amore e tranquillità e lo stai facendo anche adesso, credo con tutti quelli che da anni ti sono stati vicini. Ti abbracciano da lontano anche Cesare e Francesco che nonostante sono diventati dei ragazzi, per te, loro erano sempre i miei piccoli a cui non hai mai fatto mancare il cioccolato svizzero sapendo che a loro piaceva tanto. Il mio pensiero, il nostro pensiero più sincero, va alla Zia Ida che senza di te, sicuramente si troverà persa, ma sono tante le persone che la amano, e vedrai, ti ricorderemo sempre con gioia, perché tu eri gioia per tutti noi. Ieri la zia mi ha confidato che in un particolare momento tu le hai chiesto di mettere nella bara una piccola zappa e una piccola bottiglia di vino. Vedi, anche in questa occasione, hai saputo trasformare un grande dolore in sorriso. Il nostro parroco Don Ernesto, ieri ci ha ricordato che da questa vita, noi, non porteremo nulla, ma tu non puoi non fare nulla nemmeno in paradiso, perché lui ti ha consegnato le chiavi del paradiso e si sa, anche lassù, avrai tanto da curare, c’è il giardino e dovrai curare tanti fiori e tante rose profumate come quelle che piacciono a me. In quanto al vino, mi raccomando zio, lo so che tu dividevi tutto con i tuoi cari e sono certa che lo farai anche questa volta, dovrai bere questo vino anche con Cesare, il papà di Marco perché tu ti aggiungi a lui oggi, precisamente dopo 19 anni e anche con tua sorella Angiolina a cui volevi tanto bene. Li dovrai abbracciare anche per noi. Ti mando i più cari saluti da parte dei miei figli Cesare e Francesco che addolorati hanno appreso la notizia di questa perdita. Si dice che la morte è una porta, che si apre in un momento della nostra vita. Chi la attraversa non deve più soffrire, ma soffre chi ci è stato vicino fino alla fine. Eppure il dolore lascia ben presto il posto alla dolcezza del ricordo che porteremmo nel nostro cuore. Questo ci darà forza e motivo di vivere al meglio la nostra vita, è così facendo onoreremo coloro che abbiamo amato e perduto. Il nostro pensiero più caro va alla mia dolce zia Ida che tu hai sposato e con cui hai vissuto felice in tutti questi anni, ai suoi figli Mario e Nicola, alle nuore Rita e Concetta e ai suoi amati nipoti. Ti vogliamo bene grande zio Camillo, sei sempre il numero uno, rimarrai nei nostri cuori per sempre . Addio Zio Camillo un ultimo dolce abbraccio.

 Anila, Francesco, Cesare e Marco Ciccone

Zio Camillo ed io mentre facciamo il vino cotto Zio Camillo e Marco mentre facciamo il vino cotto Zio Camillo ed io .

Alba da casa mia ( nè valsa la pena svegliarsi presto, per apprezzare questo momento <3 )

“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta.”
KHALIL GIBRAN

alba da casa mia alba da casa mia

Come un puzzle

Non sono una grande mattiniera ma, ieri, mi sono svegliata presto. Affacciandomi ai miei balconi, mi e venuta voglia di fare qualche scatto fotografico. Poi, come in un puzzle , mi sono divertita metterle insieme tutte le sequenze fotografiche . Bellissima sensazione, non mi stanco mai di guardare la natura, sensazioni stupende come vivere in una favola. Colori magnifici, e saranno ancora più belli verso fine ottobre, quando i vigneti, si trasformano come una tavolozza piena di colori caldi.  Questo e tutto quello che vedo ogni giorno dal mio terrazzo e volevo condividerlo con voi.

Dovrei ripetere l’operazione anche al tramonto , sono curiosa del effetto.

Dalla sinistra cominciando con la Maiella madre , continuando con la catena montuosa ad arrivare fino a Gran Sasso per poi finire con il paese di Villamagna alla mia destra. Tutto quello che vedo dal terrazzo della nostra casa.
Dalla sinistra cominciando con la Maiella madre , continuando con la catena montuosa ad arrivare fino a Gran Sasso per poi finire con il paese di Villamagna alla mia destra. Tutto quello che vedo dal terrazzo della nostra casa.

vista panoramicaVista panoramica lato destro della nostra villa

Grazie mille a questa bellissima coppia di ospiti Alina & Evgenii. Un esperienza stupenda.

Un altra esperienza ricca di emozioni e apprezzamenti.Buon viaggio e alla prossima ragazzi.

DSC00454Non poteva mancare la foto con Argo :)Alina & Evgenii indimenticabile l'espressione di Evgenii mentre si gustava il dolce.  Anila & Alina , una bella coincidenza , e come leggere il mio nome al contrario.  Alina & Evgenii Alina & Evgenii  Alina & Evgenii mentre lasciano un commento nel mio studio.