14 FEBBRAIO 2020

Tutti raccontano qualcosa riguardo l’amore in questo giorno. Io invece voglio raccontarvi il mio 14 Febbraio, vi voglio raccontare il mio risveglio e le mie sensazioni di questa mattinata piovosa. 

E mattina, mi sveglio dal’squillo del telefono, a fatica apro gli occhi e con una specie di difficoltà “motoria nel linguaggio di chi si è appena svegliato” rispondo. Sono le 8,26. Mentre mi muovo per alzarmi, mi accorgo di avere un lieve dolore alle spalle, di solito me lo fa quando è mal tempo, (sai com’è, sopra gli 50, tutti abbiamo qualche piccolo cambiamento riguardo la salute).  Dalle fessure delle tapparelle noto che il tempo non era delle migliori, anzi stava per piovere, quella pioggia fine e leggera che sembra di non dare tanto fastidio ma, ti bagna per benino essendo fine. Mi alzo, butto sulle spalle una sciarpa di mia madre che immancabilmente sta ai piedi del letto.  Era mio fratello Edi, premuroso e attento come ogni mattina, mi chiama per aprirli la porta. Mi chiede scusa per avermi svegliata, mi aveva comprato il pane appena sfornato.  hmmmm che buono..

Questo gesto mi commuove ogni volta. Adoro il profumo del pane. Ogni giorno, mi porta un tipo di pane nuovo. Oggi era di colore giallo, forse con la farina di mais ma cosi soffice che subito mi è venuto voglia di assaggiarla. Vuole che io assaggi tutti i tipi di pane per poi scegliere quello che mi piace di più. Mi sento così coccolata da lui in questi giorni, sento di essere più affiatata che mai. Il grande dolore della malattia di nostra mamma ci ha legati ancora più di prima. Edi è il secondo dei fratelli, e sempre stato il più buono, il più calmo di tutti. E il fratello che mentre io e i miei due fratelli eravamo in Italia si è preso cura di nostra mamma e non potrò mai cancellarlo dalla mente questo gesto. Li voglio un mondo di bene. 

Il terremoto del 26 Novembre ha fatto un disastro nella mia città nativa Durazzo. Edi e stato così coraggioso a salvarla nel cuore della notte. Questioni di minuti dopo aver messo in sicurezza le sue figlie e sua moglie e corso a piedi fino a casa di mamma, scavalcando dalla finestra, rischiando di farsi male. Mi ha raccontato che mentre cercava di entrare, sentiva la voce di nostra madre urlare chiedendo aiuto. Urlava con tutta la forza di una quasi 83 enne, ” aiutattemiiiii aiutooooo, ho tanta pauraaaa” , cosa sta succedendooooo, Dio mio mi aiuti, qualcuno mi aiutiiiii.  

Una volta visto il volto di suo figlio si è messa a piangere, lo ha abbracciato forte e lo ha ringraziato per poi, il giorno dopo dimenticare quasi tutto. Lui lo ha salvato in mezzo alle macerie. Dio ha voluto che lei non si fosse fatta male, non so come, ma non aveva avuto nemmeno un graffio. Qualche angelo lo aveva protetto per risparmiarle anche il dolore fisico oltre quello della mente. 

Mia madre è affetta da una brutta e vigliacca malattia, lei soffre di Alzheimer, la malattia che ti fotte il cervello e la memoria, la malattia che ti strappa l’anima, la malattia che non distrugge solo a chi e affetto ma anche chi li sta intorno.  

Come vi sentireste se vostra mamma vi chiamasse con il nome di un altro, che una mamma che ti ha dato la vita, allattato, cresciuto non ti conoscesse più? A me per fortuna non ancora è successo, riesce ancora a sapere che sono la figlia ma, mio fratello Edi lo ha subito sulla propria pelle la fase del “cambiamento”, spesso si sente essere chiamato con il nome di un altro fratello o di quello di nostro padre.  

Quante volte l’ho sentito e visto piangere in video chiamata. A volte per la commozione mi chiudeva il telefono e quando era più calmo mi ritelefonava. La sua sofferenza mi ha sconvolto e mi ha fatto prendere la decisione di venire da lui per darle una mano ma soprattutto, per stare vicino a mia madre e darle supporto.  Non voglio venire da lei quando non mi riconoscerà più, non ancora, non sono pronta a questo. Mi fa troppo male il solo pensiero. Ho fatto solo il biglietto di andata. Ora sto con lei, in un’altra casa, visto che la sua e stata distrutta dal terremoto. E una casa bella e nuova, mio fratello lo ha preso in affitto per noi. Lei e tranquilla con me, ride, scherza, parla racconta. Spesso, quasi sempre i suoi ricordi sono confusi, cambiano gli anni, cambiano le persone ma io la lascio sfogare e lei e felice che può parlare senza essere interrotta, senza essere contraddetta. E così che sto trovando un equilibrio.  Mi piace l’idea che lei può a modo suo dare sfogo ai suoi ricordi, e non sono d’accordo con coloro che dicono i malati di ALZHEIMER non hanno nulla da raccontare solo perché hanno perduto la memoria. Lei spesso e convinta che sta in Italia con me, avendo già vissuto un periodo da noi, non si rende conto che questa volta sono io che l’ho raggiunta e non viceversa. Ha perso più di 10 anni di vita, gli ultimi… Il terremoto gliela portato via in una manciata di secondi.  Spesso sorride con i conduttori di striscia la notizia albanese e le sembra di conoscerli e di salutarli, chi sà se vedendo in video le persone care scambia anche i personaggi della tv per persone conosciute, chi sa cosa succede nel suo cervello per colpa di questa malattia bastarda.

Lei è una donna piccolissima ma forte, di carattere non facile ma e pur sempre mia madre, colei che mi ha donato la vita, educata e cresciuta con dei sani principi. Di me e della mia famiglia conserva un buonissimo ricordo, “ancora” perché non so quanto durerà il “ricordo” … Parla con tanto amore di mio marito Marco e dei miei figli che lo hanno sempre coccolata. Le riconosce in video ancora e le manda tanti baci con la mano. L’anno scorso siamo venuti da lei 10 giorni e li abbiamo festeggiato il compleanno. Ridevamo quando lei puntualmente mi chiedeva di cucinare io, ed io, ogni volta le ricordavo che i miei ragazzi sono più bravi di me dicendole, “Mami, tranquilla, io sono fortunata ad avere due chef i casa” ❤ . 

Sono così felice di averli portato da lei e di aver passato 10 giorni in compagnia.  

 Ne parlo oggi con coloro che seguono il mio blog,  il 14 febbraio è il giorno degli innamorati ma, non mi piace parlare di amore solo perché qualcuno lo ha deciso, preferisco parlare dei malati di Alzheimer, loro non lo sanno che giorno è oggi o forse lo sapevano, ma non lo ricordano più. 

Non ho dormito stanotte, la mamma aveva bisogno di assistenza.  Ho dormito male, non riuscivo a prendere sonno.  Il fatto che mi devo alzare spesso per assisterla mi toglie il sonno ma sono felice che lei dopo aver fatto i suoi bisogni si mette a letto e si riaddormenta di nuovo, e un sollievo per me.  

Mi rimetto a letto e ne “approfitto” per leggere, Sto per finire “L’ Infedele”   il libro di Stefania Atzori, racconta la vera storia di una italiana nel cuore del Islam. Mi ha rapito e la sto finendo d’un fiato. Avrò letto fino tardi, gli occhi cominciavano a chiudersi e quindi decido di, spegnere la luce. Cerco di dormire, forse ce la avevo fatta, mi ero appena addormentata quando sento mia mamma che si vuole alzare di nuovo per i suoi bisogni. Mi alzo subito per la paura che cade, la aiuto, e dopo aver finito con lei mi rimetto a letto. L’ultima volta che vedo l’orologio è 3. 30. Meno male, finalmente posso riposare dopo una giornata psicologicamente non facile.  Una malattia che come un mostro divora il cervello e l’anima, divora la memoria di una esistenza, fa dimenticare tutto ciò che hai costruito in una vita intera con grandi sacrifici.  

E COSI DIFFICILE ACCETTARLA.  

Oggi per me e un giorno importante e non di certo perché è il giorno degli innamorati ma perché coincidenza vuole che io, 25 anni fa, presi la decisione più importante della mia vita, quella di lasciare per sempre il mio paese e venire in Italia a crearmi una nuova vita fatta di amore,devozione e rispetto prima di tutto verso me stessa e verso la persona che avrei scelto per la vita.  

Fu una decisione difficilissima. Abbandonare per sempre la propria vita, le proprie radici, la mia famiglia, i miei amici, i miei adorabili alluni che mi riempivano di complimenti e di gioia con il loro amore e il loro affetto. Ricominciare da zero tutto. A diciannove anni, i miei orizzonti avevano già preso forma, volevo respirare aria nuova, conoscere persone nuove, culture nuove.  

Oggi sono felice, mamma di due splendidi figli che mi riempiono di gioia ogni volta. Non chiedo altro dalla vita. Sono serena, questa esperienza con mia madre nonostante mi procura tanto dolore unita a quella di 11 anni fa con mia suocera malata di tumore mi ha arricchito tantissimo, mi ha reso una donna più forte, più sensibile e più coraggiosa. Grazie a Dio ho una meravigliosa famiglia e non desidero altro che Dio possa alleviare la sofferenza a mia madre che ha avuto una vita non facile.  

In questo momento sta riposando, la vedo serena è questo mi allieva il dolore…   ❤

Pubblicato da bbvillaciccone

Artista e gestore del bed & breakfast https://villaciccone.wordpress.com/ I miei figli, l'amore più grande della mia vita. Riservatezza è rispetto degli spazzi altrui, sono motto della mia vita. Vivi a lascia vivere perché la mia libertà finisce laddove comincia quella degli altri...

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